I cantori rossoblu – Danilo Freri

Quel grido “Milano è campione d’Italia” ripetuto una, due, mille volte mettendo a dura prova ugola e polmoni, in diretta dal Forum per gli sfortunati che il 2 marzo 1991 non erano presenti nell’astronave di Milanofiori: al microfono Danilo Freri, cuore rossoblu ma impeccabile professionalità tanto che sua maestà Gaetes Orlando, il “diavolo” per eccellenza, dichiarò senza indugi alla stampa svizzera “Il giornalista italiano che ne capisce di più? Semplice, è Freri!”.
Oggi stimato professionista per SkyTv, i tifosi della Saima lo ricordano semplicemente come “the voice”, colui che per anni sfidando intemperie e disorganizzazioni raccontò le pagine migliori del Milano, impresa di Dusseldorf compresa. Non poteva che essere Danilo Freri il secondo Cantore della nostra serie, disponibilissimo, tra un impegno e l’altro, nel sottoporsi al nostro serrato interrogatorio. Nel proporre la sua testimonianza, rimandiamo il lettore anche ad un ripasso della sezione “download audio” del sito, dove sono reperibili alcuni indimenticabili spezzoni delle sue radiocronache.

MSN– Seconda metà degli anni 80’: un giovane giornalista fà la spola tra il Palatrussardi ed il Piranesi; come fu il primo impatto con l’hockey e quando cominciasti con le radiocronache?
FRERI- Il primo impatto con l’hockey fu un body check devastante. Il “casino” del Piranesi, la velcocità, l’impatto emotivo furono notevoli anche per uno già abituato allo sport. Dopo una stagione finita davanti al Piranesi ad attendere notizie di una promozione mancata a Cavalese, se non ricordo male, l’anno dopo ho cominciato a fare collegamenti per raccontare la partita…dal telefono del ristorante che con la vetrata dava sulla pista. L’anno successivo (’88-’89) in serie A, prime radiocronache vere e integrali, finalmente in tribuna.
MSN– Gli anni ruggenti del Saimex di Kim Gellert, a lui facesti la prima intervista: è il giocatore a cui sei più legato? Altri protagonisti dell’epopea rossoblu che ricordi con piacere?
FRERI- Il particolare che ricordate mi lega a Gellert, perché lo andai a intervistare come si va ad una udienza papale. Era giocatore e leader come pochi. Non posso non ricordare a questo proposito Bob Manno, carisma e personalità irrangiungibile. A livello personale dovrei citarne molti, ma diciamo almeno Tony Fiore perché è stato protagonista di due epoche rossoblu e soprattutto quando è ritornato ho avuto un bel rapporto con lui e la moglie. Se andiamo anche fuori dal ghiaccio, quando ero giovane e passavo molte serate con i giocatori, non posso dimenticare il duo Rossi e Vacca. Se non li avete frequentati, non avete idea di quello che vi siete persi!
MSN– Tante trasferte al seguito del Milano: è vero che a Bolzano riparasti la linea telefonica strappando i cavi con i denti? Altri aneddoti? Quale era la trasferta che preferivi?
FRERI- Bolzano perché in quegli anni era la partita per eccellenza e il PalaFiera era sempre pieno.
Merano era complicatissimo, perché non aveva linee o telefoni che davano sul campo. La radiocronaca la facevo a tratti guardando la partita e telefonando da un telefono…a gettoni.
Dovevo fare scorta per parlare un po’ di più! Vero l’aneddoto che qui ricordate, ma spesso a Bolzano non c’era molta collaborazione a quei tempi.
MSN– L’apoteosi del Forum e una radiocronaca entrata nell’immaginario dei tifosi rossoblu. E’stata l’emozione più forte della tua carriera?
FRERI- Sì. Tra l’altro avevo la febbre. Mi era venuta qualche giorno prima a Varese, nella partita dove Beraldo fece 5 gol a Jim Corsi in pochi minuti. Ma non potevo mancare, altrimenti non me lo sarei mai perdonato.
MSN– Semifinali Coppa Campioni a Dusseldorf: una radiocronaca a colazione (Milano-Steaua si giocò al mattino) e l’impresa col Turku; che ricordi hai di quella storica 3 giorni?
FRERI- Prima grande trasferta, per tutti; la sensazione che stava nascendo qualcosa di grande e forse imprevisto. Tutto stava crescendo molto velocemente. L’hockey sembrava qualcosa di più grande e futuribile, anche in Italia.
MSN– 1992, il Milano chiude e mentre i tifosi tengono vivo il ricordo della squadra, tu ti lanci in una nuova iniziativa editoriale – “Hockey News” – ancora oggi ricordata come esempio di competenza e passione. Cosa ti rende fiero di quella esperienza e perché si concluse dopo sole due stagioni?
FRERI- Fiero perché era fatto da ragazzi con passione e buona volontà, senza guadagni. Perché abbiamo fatto opinione in momenti difficili come il Caso Boni. E’ finita perché un giornale del genere per uno sport del genere sopravvive non grazie alle vendite, ma solo se è sostenuto da una lega o federazione. Molte federazioni, infatti, lo fanno; non la FISG.
MSN– Nella tua carriera di giornalista hai frequentato ambienti e situazioni di parecchie discipline sportive: cosa c’era di speciale nell’hockey e nell’ambiente “Saima”?
FRERI- Un fenomeno unico. Non si può spiegare bene perché, ma raramente ho visto tanto orgoglio o senso di appartenza. Forse solo i club inglesi di calcio o rugby hanno questo, la sensazione di essere una comunità speciale.
MSN– Il tuo dream-team rossoblu? Un goalie, due difensori, tre attaccanti.
FRERI- Zanier, Manno-Larson (ma devo citare anche Stewart), Alexandrov (anche se era un corpo estraneo, ma fosse arrivato più giovane…e poi come talento e tecnica non ce ne sono stati molti così forti), Chabot, Gellert.
MSN– Hai continuato a seguire l’hockey per Sky, come giudichi l’attuale stato di salute del movimento italiano? La prima Lega Hockey nel 1992 è finita in una bolla di sapone, pensi che il progetto varato da Alvise Di Canossa abbia basi più solide?
FRERI- Non so dire cosa succederà, mi auguro che il tentativo di Di Canossa ottenga risultati. L’hockey ha fatto da apripista, ora anche in altri sport come volley o basket mancano giocatori italiani di livello assoluto. I campionati sono tutti internazionali ora. Ora mancano oriundi di buon livello, abbiamo bisogno di riportare da noi i migliori italo. Il vero obiettivo è costruire più piste; vorrei vedere una pista e una squadra a Bologna, Verona, Firenze, Trieste; vorrei tornare ad Aosta, Varese…
MSN– Sky seguirà l’hockey italiano anche l’anno prossimo? Ci sono speranze di rivedere anche NHL sui vostri schermi?
FRERI- Sì, prossimo campionato su Sky. Stiamo spingendo per il ritorno della NHL. Dopo anni di pausa, sembra che Sky faccia ora un tentativo. Speriamo.

da Milanosiamonoi, luglio 2007, di Giorgio Prando (hanno collaborato Stefano Bertoldi e Claudio Nicoletti)

1° puntata – Leo Siegel

Di seguito sono disponibili alcuni audio originali delle radiocronache di Danilo Freri
Milano-Bolzano 2 marzo 1991 Goal Lavallee
Milano-Bolzano 2 marzo 1991 Goal Bragnalo
Milano-Bolzano 2 marzo 1991 Goal Scudetto Bragnalo
Milano-Bolzano 2 marzo 1991 E' Scudetto

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