La Coppa città di Milano: prima e seconda edizione.

Dell’hockey su ghiaccio di tanti anni fa vogliamo ricordare un trofeo, che ebbe la massima notorietà nei primi anni Cinquanta, quando a contenderselo erano sempre il Milano e i Diavoli Rossoneri: la Coppa città di Milano.

1938 – I EDIZIONE: SC BERNA

La Coppa venne messa in palio per la prima volta nel dicembre del 1938 dal presidente dell’Ambrosiana-Inter Fernando Pozzani, che all’inizio di quella stagione sportiva, su invito della federazione, aveva “acquistato” i migliori giocatori dell’AMDG e costituito una sezione hockey in seno alla famosa società calcistica di sua proprietà. Pozzani era un grande appassionato di sport e voleva fare dell’Ambrosiana una vera polisportiva. Oltre al calcio, i colori nerazzurri già si cimentavano nel canottaggio, nell’atletica leggera, nello sci e nella pallacanestro femminile e le ragazze da due anni si fregiavano del titolo di campionesse d’Italia.

Nella settimana che precede il Natale del 1938, Pozzani e i Diavoli Nerazzurri invitano tre squadre straniere: Berlino SC, Budapesti KE e SC Berna. La formula del torneo è un girone all’italiana, le quattro contendenti si affronteranno tra loro in tre serate, dal 20 al 22 dicembre, il club che metterà insieme più punti si aggiudicherà la Coppa città di Milano. Nella prima partita del torneo i padroni di casa vengono sconfitti per 3-1 dagli ungheresi del BKE. La prova dei nerazzurri è generosa, ma il club di Budapest si dimostra più in forma e muove la classifica. Tra i milanesi i migliori sono Franco Rossi, Tino De Mazzeri e Otto Rauth, che colpito da una bastonata sul finire del primo tempo resterà stoicamente sul ghiaccio fino al termine del match. Un imprevisto fa saltare la seconda gara della serata. il treno che porta i tedeschi a Milano è rimasto bloccato al Brennero da un’abbondante nevicata, la stessa che ha tenuto lontano dal Piranesi quel buon numero di spettatori, che gli organizzatori si aspettavano. Il Berlino SC giunge a Milano nella tarda mattinata del giorno dopo e in serata viene sconfitto dal BKE per 1-0. I milanesi presenti sugli spalti si entusiasmano nel vedere ancora brillantemente all’opera il capitano della Nazionale tedesca Gustav Jaenecke, per la sua mole e potenza viene paragonato al centravanti azzurro di calcio Silvio Piola, ma la sua ottima prestazione non basta e i berlinesi vengono sconfitti. La squadra della capitale tedesca non ha potuto schierare Rudi Ball, costretto a dare forfait a causa di un noioso infortunio. L’ex folletto dei Diavoli Rossoneri non ha voluto comunque mancare la trasferta milanese e ha ricoperto il ruolo di accompagnatore: troppo forte il desiderio di rivedere i compagni di squadra di qualche anno prima.

Rudi Ball (cappellino e maglia Diavoli Rossoneri) e Gustav Jaenecke (maglia Berliner SC),

Alle 22,30 inizia Diavoli Nerazzurri-SC Berna. Nel complesso la partita è equilibrata, ma alla fine prevalgono gli svizzeri (2-1), sorretti magistralmente dal difensore canadese Donald Durno. I nerazzurri sono stati sovrastati fisicamente dagli avversari, Ignazio Dionisi nel corso del secondo tempo ha subito un tremendo colpo alla bocca dello stomaco ed è stato trasportato negli spogliatoi privo di sensi. Ancora vittima di colpi proibiti da parte degli avversari Rauth, autore del momentaneo gol del pareggio. La rete della vittoria bernese è stata propiziata da un forte tiro di Dallmaier, il disco leggermente deviato da Franco Rossi ha ingannato Gerosa. L’ultima giornata del torneo comincia a mezzogiorno, ora in cui si recupera la partita tra SC Berna e Berlino SC: gli svizzeri battono per 3-0 i tedeschi e raggiungono in vetta alla classifica il Budapesti KE. In serata la formazione bernese (Müller; Mathys, Durno; Dallmaier, Heller, Barrot; Siegrest, Ledermann, Zürcher), squadra compatta che bada al sodo, liquida con un perentorio 4-0 gli ungheresi e si porta a casa la Coppa città di Milano.

 

 

Agevolati dalla stanchezza dei berlinesi, reduci dal match disputato all’ora di pranzo, i Diavoli Nerazzurri riscattano le due precedenti sconfitte infliggendo un secco 3-0 al Berlino SC: Ignazio Dionisi, Otto Rauth e Tino De Mazzeri i marcatori. Non all’altezza del torneo la partecipazione del pubblico, che è accorso numeroso solo in occasione dell’ultima serata. Dopo il divieto da parte della federazione di iscrivere la squadra come Ambrosiana, un’altra  delusione per il presidente Pozzani. Per tornare di buon umore dovrà attendere solo una settimana, quando in Engadina i ragazzi in maglia nerazzurri gli regaleranno il primo posto nel St. Moritz Trophy, e sul finire della stagione si aggiungerà in bacheca anche la Coppa del Federale.

I Diavoli Nerazzurri, in piedi da sinistra: Dino Innocenti, Millo Mussi, Tino De Mazzeri (con la Coppa del Federale), Ignazio Dionisi, Otto Rauth. In basso: Franco Rossi, Augusto Gerosa, Egidio Bruciamonti.

 

1950/51 – II EDIZIONE: HC DIAVOLI ROSSONERI

A dodici anni di distanza dalla prima edizione la coppa viene rimessa in palio e questa volta a patrocinare l’evento è il comune di Milano, con il sindaco Antonio Greppi in prima fila. Se la contenderanno le due maggiori squadre cittadine, il trofeo verrà assegnato a chi per prima, tra Milano e Diavoli Rossoneri, vincerà due partite, anche non consecutive. Viste le difficoltà economiche incontrate negli ultimi anni, la formula è stata studiata a puntino in modo da poter garantire ai due club almeno un paio di ragguardevoli incassi. I Diavoli Rossoneri sono reduci da una stagione profondamente negativa, tanto che sono stati costretti a ritirarsi dal campionato a causa di un insufficiente numero di giocatori italiani. Hanno un nuovo presidente, lo svizzero Edoardo Moos, che ha notevolmente rinforzato il parco giocatori, strappando al Milano Aldo Federici, ingaggiando il nazionale austriaco Franz Potucek e i canadesi Orville Martini, Ernie Domenico, Steve Beaulne, André Girard e Jerry Rowse. Gli ultimi due avevano militato nel finale della stagione precedente nella file dell’Amatori Milano, impressionando gli addetti ai lavori in due derby inaspettatamente vinti a danno dei due più famosi rivali cittadini. Comunque, l’Amatori nella stagione appena trascorsa, avvalendosi dei veterani Gigi Venosta e Mario Maiocchi, nonché della giovane promessa Giancarlo Agazzi, si era già dimostrato forte di suo concludendo il campionato al secondo posto. Il Milano è campione d’Italia in carica e da pochi mesi è diventato una sezione del FC Internazionale, il presidente è Mario Masseroni il figlio di Carlo, che regge le sorti calcistiche nerazzurre dal lontano 1942 e nel consiglio direttivo figurano industriali di primo piano come Angelo Moratti e Ivanoe Fraizzoli. Anche il Milano si è rinforzato, dagli Stati Uniti sono arrivati Mario Passerini e Henry “Eno” Campanini, entrambi consigliati dal neo allenatore-giocatore Pete Bessone, tutti sono originari del Massachusetts. I nerazzurri si sono inoltre assicurati due giovani talenti dell’hockey nostrano, convincendo il portiere Vittorio Bolla a lasciare i Diavoli Rossoneri e prelevando dall’Amatori il migliore prospetto della scuola hockeistica di via Piranesi: Giancarlo Agazzi. Giusto una settimana prima del derby di coppa, a completare la rosa a disposizione di Pete Bessone è arrivato il canadese Henry Hayes, vecchia conoscenza del disco su ghiaccio milanese, che quattordici anni prima aveva vinto la Coppa Spengler con i Diavoli Rossoneri.

Giancarlo Agazzi e Vittorio Bolla.

La prima partita valevole per l’assegnazione del trofeo si gioca il 20 dicembre 1950. Le due squadre si sono già incontrate nella prima giornata di campionato e il Milano Inter ha stravinto: 7-0. I rossoneri, in pratica da sempre, privilegiano l’attività internazionale, ingaggiano un numero elevato di stranieri e hanno un numero ristretto di giocatori italiani, per di più la commissione tesseramenti della federazione ha dato loro torto per quella che era diventata “la questione Bucchetti” che, all’inizio della stagione avrebbe firmato per i Diavoli e non per il Milano. A causa di questa sentenza, per sopperire alla mancanza di difensori, nel derby di campionato era addirittura tornato sul ghiaccio il CT rossonero Gino Bestagini! I Diavoli sono favoriti, sono reduci dalla vittoriosa Basler Cup e nei match contro formazioni straniere sono imbattuti. I nerazzurri in Svizzera hanno fallito nella losannese Coppa Devred, ma in un derby il pronostico non conta. Segue la cronaca della partita da “La Gazzetta dello Sport”, Luigi Grassi dedica magistralmente l’inizio del suo articolo a due giovani tifosi della zona di piazza Ferravilla, stessa passione, ma colori diversi.

Il secondo scontro per la Coppa cittadina è fissato per mercoledì 24 gennaio 1951. A questo punto della stagione il bilancio del Milano Inter parla di 16 partite delle quali 10 vinte, 3 pareggiate e 3 perse. I Diavoli di partite ne hanno giocate 17, hanno prevalso 13 volte, pareggiato 3 e l’unica sconfitta è quella maturata nel derby di campionato. A fine dicembre i rossoneri hanno centrato il grande obbiettivo della Coppa Spengler ed escludendo i derbies di campionato con l’Amatori non giocano una partita al Piranesi dalla stracittadina terminata a reti inviolate. Stesso discorso per i nerazzurri. Entrambe le squadre hanno affrontato tournée all’estero, in Svizzera i Diavoli, in Germania il Milano Inter. Sentitissime le sfide con i club rossocrociati, complimenti ai rossoneri dopo Davos, ma a denti stretti da parte della stampa elvetica, che sottolinea la presenza di cinque canadesi, un ungherese, un austriaco e solo tre italiani. Il Milano di ritorno dalla Baviera ha giocato e pareggiato ad Ambrì, i giornali locali sottolineano orgogliosamente come i campioni d’Italia nel corso della loro storia non siano mai riusciti a battere i leventinesi. In verità i Diavoli una gara in programma a Milano ce l’avevano per il 20 gennaio, avversario il Basilea, ma il treno dei renani è rimasto bloccato dalla neve nei pressi di Lucerna. Il digiuno di hockey dei tifosi milanesi sta per finire, gli ingredienti per il tutto esaurito ci sono e come previsto una folla da grandi occasioni riempie il palazzo del ghiaccio di via Piranesi.

Il terzo atto va in scena il 6 marzo 1951, la partita chiude la stagione per i club. Il Milano Inter ha vinto il tredicesimo scudetto e includendo campionato, tornei e amichevoli in 27 partite ha subito 6 sconfitte. I Diavoli hanno dato spettacolo in Europa. Nelle 32 partite complessive disputate i rossoneri sono stati sconfitti 5 volte: ancora dal Milano, ma a tavolino per forfait nel derby di ritorno di campionato, questo per intraprendere una remunerativa tournée in Svezia, dove per riuscire a batterli è stata organizzato un incontro con la Nazionale delle tre corone. Le altre due sconfitte sono scaturite a Krefeld sponda Preussen (4-6), ma erano appena arrivati dalla Svezia e contro la Nazionale canadese in versione Lethbridge Maple Leafs (1-2). Se vincono i rossoneri la Coppa è loro, se vincono i nerazzurri per l’assegnazione del trofeo sarà tutto rimandato alla prossima stagione.

La seconda edizione della Coppa città di Milano va ai Diavoli Rossoneri, la differenza nella terza e decisiva partita l’ha fatta la linea tris d’assi canadese dei cannonieri Martini e Domenico e del regista Girard, protagonisti di una grandissima stagione e destinati a lasciare Milano per vantaggiosi ingaggi all’estero. In casa Milano Inter, centrato l’obbiettivo scudetto, ci si augurava di superare almeno una volta i rossoneri in versione integrale, ma non è andata così, resta la grande soddisfazione nel vedere ben nove giocatori in maglia azzurra nell’imminente e  vittorioso Criterium d’Europa (futuro gruppo B del mondiale).

Da sinistra: Orville Martini, André Girard ed Ernie Domenico.

Le altre edizioni in una prossima puntata.

Author: Tiziano Colnaghi